Diccionario panhispánico del español jurídico

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Il procedimento criminale accusatorio e inquisitorio dalla caduta dell’Impero Romano d’occidente all’epoca comunale

por Migliorini, Roberto

Artículo
ISSN: 1697-3046
Madrid Iustel 2007
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Negli ultimi tempi dell’Impero romano d’occidente, la procedura contro i rei si era particolarmente perfezionata, poiché l’accusa privata era stata relegata in una posizione del tutto secondaria, e la principale l’aveva assunta l’inquisitio da parte dell’autorità pubblica, che, del resto, seppure in tono minore, l’aveva sempre esercitata, sia durante la Repubblica che durante il Principato: si era mostrata soltanto più energica ed immediata, attraverso un’iniziativa senza obbligo di accusa privata e formalità di iscrizione a ruolo; se la denuncia non era sostenuta da un privato, il pubblico ufficiale doveva istruirla e sostenerla; e se la denuncia mancava, egli doveva procedere d’ufficio. Le invasioni barbariche non spogliarono i giudici di queste iniziative. Gli Ostrogoti e poi I Longobardi affidarono a magistrati il compito di procedere in quelle cause riguardanti l’ordine pubblico, la pace, la sicurezza del territorio, l’onore e la vita dei capi, l’esercizio della giustizia, il rispetto della religione. Maggior progresso si realizzò ad opera dei Carolingi, che ben compresero il significato dell’alta funzione politica e morale che il re doveva esercitare in seno alla società. Il re, incaricato di far rispettare la legge divina ed umana, doveva essere implacabile contro i rei; a Carlo Magno apparve l’idea della giustizia assoluta, della ragione e dello scopo della pena: combatté la vendetta privata, punì con l’esilio chi rifiutava di pagare o di accettare la composizione tariffata, ordinò un sistema di pene pubbliche, applicò il banno regio alle violazioni del diritto di famiglia e alla fede pubblica, reati prima considerati come privati, riprese il concetto romano del crimen maiestatis, estendendolo all’inosservanza degli ordini regi, che definì come offesa alla persona del re. Il carattere sacro della monarchia, concorse a sostituire lo Stato alla vittima e alla sua famiglia, e a presentare il reato come offesa a Dio e, contestualmente, alla pace pubblica […]

Tabla de Contenidos

I. El procedimiento inquisitorial romano de la época posclásica
II. El procedimiento germánico en los reinos romano-bárbaros
III. La acusación privada en el proceso medieval temprano
IV. El procedimiento de la iglesia: el denuntiatio evangélico
V. Las visitas de los obispos: las causas sinodales
VI. Las reformas de los papas: el concilio romano de 1215
VII. El procedimiento inquisitorial canónico
VIII. Origen romano-canónico del procedimiento inquisitorial
IX. Conclusiones


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Negli ultimi tempi dell’Impero romano d’occidente, la procedura contro i rei si era particolarmente perfezionata, poiché l’accusa privata era stata relegata in una posizione del tutto secondaria, e la principale l’aveva assunta l’inquisitio da parte dell’autorità pubblica, che, del resto, seppure in tono minore, l’aveva sempre esercitata, sia durante la Repubblica che durante il Principato: si era mostrata soltanto più energica ed immediata, attraverso un’iniziativa senza obbligo di accusa privata e formalità di iscrizione a ruolo; se la denuncia non era sostenuta da un privato, il pubblico ufficiale doveva istruirla e sostenerla; e se la denuncia mancava, egli doveva procedere d’ufficio. Le invasioni barbariche non spogliarono i giudici di queste iniziative. Gli Ostrogoti e poi I Longobardi affidarono a magistrati il compito di procedere in quelle cause riguardanti l’ordine pubblico, la pace, la sicurezza del territorio, l’onore e la vita dei capi, l’esercizio della giustizia, il rispetto della religione. Maggior progresso si realizzò ad opera dei Carolingi, che ben compresero il significato dell’alta funzione politica e morale che il re doveva esercitare in seno alla società. Il re, incaricato di far rispettare la legge divina ed umana, doveva essere implacabile contro i rei; a Carlo Magno apparve l’idea della giustizia assoluta, della ragione e dello scopo della pena: combatté la vendetta privata, punì con l’esilio chi rifiutava di pagare o di accettare la composizione tariffata, ordinò un sistema di pene pubbliche, applicò il banno regio alle violazioni del diritto di famiglia e alla fede pubblica, reati prima considerati come privati, riprese il concetto romano del crimen maiestatis, estendendolo all’inosservanza degli ordini regi, che definì come offesa alla persona del re. Il carattere sacro della monarchia, concorse a sostituire lo Stato alla vittima e alla sua famiglia, e a presentare il reato come offesa a Dio e, contestualmente, alla pace pubblica […]

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I. El procedimiento inquisitorial romano de la época posclásica
II. El procedimiento germánico en los reinos romano-bárbaros
III. La acusación privada en el proceso medieval temprano
IV. El procedimiento de la iglesia: el denuntiatio evangélico
V. Las visitas de los obispos: las causas sinodales
VI. Las reformas de los papas: el concilio romano de 1215
VII. El procedimiento inquisitorial canónico
VIII. Origen romano-canónico del procedimiento inquisitorial
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