Diccionario panhispánico del español jurídico

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L’esempio romano di difesa della mulier gravida. Concetti e principi della giurisprudenza.

por Capozza, Maria Teresa

Artículo
ISSN: 1697-3046
Madrid Iustel 2018
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La gravidanza è stata oggetto di particolare considerazione nel sistema giuridico romano (ars boni et aequi), secondo quanto emerge dalle disposizioni adottate dai giuristi romani che attribuiscono uno straordinario rilievo alla donna nella sua “funzione procreativa”. La motivazione posta a fondamento della singolare attenzione riservata alla mulier gravida è di manifesta percezione in un frammento di Ulpiano in D. 21,1,14,1, ove si legge che la somma e precipua funzione della donna (munus feminarum) è quella di accogliere il concepito e proteggerlo. In questa prospettiva vanno interpretate le disposizioni adottate dai giuristi romani a difesa della mulier gravida: dal diritto agli alimenti, alla tutela processuale e penale. La ratio sottesa a queste disposizioni è quella di difendere la donna in un momento così delicato della vita e si inserisce nel più generale orientamento della giurisprudenza romana, a cominciare dall’epoca più antica, di difendere la salute della donna incinta, la vita del concepito e, più in generale, l'interesse della res publica alla crescita del popolo (civitas augescens).

Tabla de Contenidos

1. CONCRETEZZA DEI TERMINI (E DEI CONCETTI) ANTICHI
2. LA DURATA DELLA GRAVIDANZA
3. « … MAXIMUM ENIM AC PRAECIPUUM MUNUS FEMINARUM EST ACCIPERE AC TUERI CONCEPTUM»: A PROPOSITO DI D. 21,1,14,1
4. ALCUNE DISPOSIZIONI DELLA GIURISPRUDENZA ROMANA A DIFESA DELLA DONNA GRAVIDA
A) Absentia della donna gravida (D. 2,11,2,4)
B) Alimenti per la donna gravida (D. 37,9,1,19; D. 37,9,5 pr)
C) Poena capitis, quaestio per tormenta e adulterium della donna gravida (D. 1,5,18; D. 48,19,3; D. 37,9,8)
D) Mulier calumniatrix (D. 37,9,1,1; D. 37,9,1,14)
E) Procurato aborto: a proposito di D. 48,19,38,5
5. ALCUNE CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE


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La gravidanza è stata oggetto di particolare considerazione nel sistema giuridico romano (ars boni et aequi), secondo quanto emerge dalle disposizioni adottate dai giuristi romani che attribuiscono uno straordinario rilievo alla donna nella sua “funzione procreativa”. La motivazione posta a fondamento della singolare attenzione riservata alla mulier gravida è di manifesta percezione in un frammento di Ulpiano in D. 21,1,14,1, ove si legge che la somma e precipua funzione della donna (munus feminarum) è quella di accogliere il concepito e proteggerlo. In questa prospettiva vanno interpretate le disposizioni adottate dai giuristi romani a difesa della mulier gravida: dal diritto agli alimenti, alla tutela processuale e penale. La ratio sottesa a queste disposizioni è quella di difendere la donna in un momento così delicato della vita e si inserisce nel più generale orientamento della giurisprudenza romana, a cominciare dall’epoca più antica, di difendere la salute della donna incinta, la vita del concepito e, più in generale, l'interesse della res publica alla crescita del popolo (civitas augescens).

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1. CONCRETEZZA DEI TERMINI (E DEI CONCETTI) ANTICHI
2. LA DURATA DELLA GRAVIDANZA
3. « … MAXIMUM ENIM AC PRAECIPUUM MUNUS FEMINARUM EST ACCIPERE AC TUERI CONCEPTUM»: A PROPOSITO DI D. 21,1,14,1
4. ALCUNE DISPOSIZIONI DELLA GIURISPRUDENZA ROMANA A DIFESA DELLA DONNA GRAVIDA
A) Absentia della donna gravida (D. 2,11,2,4)
B) Alimenti per la donna gravida (D. 37,9,1,19; D. 37,9,5 pr)
C) Poena capitis, quaestio per tormenta e adulterium della donna gravida (D. 1,5,18; D. 48,19,3; D. 37,9,8)
D) Mulier calumniatrix (D. 37,9,1,1; D. 37,9,1,14)
E) Procurato aborto: a proposito di D. 48,19,38,5
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